C10 – Spiazzi/Croce/ Santuario della Corona
Un percorso che va alla scoperta delle origini della devozione della Madonna della Corona. Vista sul Lago di Garda, sul Monte Baldo e sulla Valdadige. Un punto di vista unico. Il percorso attraversa i territori di Spiazzi/Croce/Santuario della Corona.
Da vedere
Il Santuario della Madonna della Corona, il Villaggio con le caratteristiche abitazioni in legno, la contrada Croce nucleo originario di Spiazzi. Un percorso che va alla scoperta delle origini della devozione della Madonna della Corona. Vista sul Lago di Garda, sul Monte Baldo e sulla Valdadige. Un punto di vista unico. Il percorso attraversa i territori di Spiazzi/Croce/Santuario della Corona. Si parte dalla piazzetta Don Luigi Vezzola, attraversando il passaggio tra l’Albergo Corona e il ristorante di fianco, si raggiunge la Strada Graziani, scendendo a sinistra una decina di metri si trova a destra la stradina che passa in mezzo alle abitazioni e imbocca il sentiero che porta al Villaggio con le tipiche costruzioni di legno, giunti al bivio si tiene la destra dove il sentiero sale e porta alla contrada Croce, il nucleo storico più antico di Spiazzi.Costruzioni di legno
Contrada Croce
Nel primo medioevo c’è chi ritiene la Croce fosse un Monastero. Sta di fatto che le relazioni dei visitatori del Baldo tra il ‘500 e il ‘600, quando giungono a toccare questi luoghi, parlano del Santuario mariano della Corona e citano soltanto l’abitato dei Crosatti famiglia storica della zona come ostello. Verso la fine dell’ottocento il centro del paese era la Croce chiamata anche la piccola Parigi, poiché dotata di osteria (al Lampione) un alloggio, affittacamere, una scuola elementare privata e anche una stazione delle guardie di Finanza la cui caserma era posta nella corte. Vi abitavano circa cento persone, alcune officine con una ventina di lavoratori di oggetti religiosi in osso, la materia prima erano i stinchi di bue lavorati con l’aiuto della lima e del tornio, attività artigianale che rimase attiva fino ai primi decenni del novecento. La corte era originariamente chiusa con quattro porte di protezione, “Porta Viveri”, Porta Lupi o Viandanti, Porta Latrine e Porta Morti dove si usciva per raggiungere il Cimitero di Ferrara.Porta Viveri
Uscendo dalla Porta si prosegue sul sentiero con una staccionata, questa è un punto panoramico dove si può ammirare da sinistra verso destra i Monti Lessini, il Corno D’aquilio, Fosse, Erbezzo; al centro la valle Lagarina il Monte Cimo e l’abitato di Spiazzi, la pianura padana, il lago di Garda e il Monte Baldo.Punto panoramico
Al termine del sentiero teniamo la destra e attraversiamo il piazzale Giovanni Paolo II dove una strada o in alternativa gli scalini ci portano al Santuario della Madonna della Corona:Santuario della Madonna della Corona
Sospeso tra cielo e terra, dal Santuario di origine ‘500 si può avere una straordinaria vista sulla Valdadige. Ritornando sul sentiero, si tiene la sinistra per ritornare al punto di partenza nella piazzetta.- 924 metri
- 125 metri
- 3,5 km
C11 – Spiazzi/ Coalini/ Omaner
Un percorso tra le corti rurali di montagna, coltivazioni di ciliegi e vigne e il bosco nella valle superiore del Tasso. Vista sul Lago di Garda, sul Monte Baldo. Il percorso attraversa i territori di Spiazzi/Coalini/Omaner.
Da vedere
I boschi nella valle superiore del torrente Tasso, le località rurali di montagna: Coliel, Coalini, Omaner e Coltri. Un percorso tra le corti rurali di montagna, coltivazioni di ciliegi e vigne e il bosco nella valle superiore del Tasso. Vista sul Lago di Garda, sul Monte Baldo. Il percorso attraversa i territori di Spiazzi/Coalini/Omaner. Si parte dalla piazzetta Don Luigi Vezzola quindi, attraversato il passaggio tra l’Osteria all’Italia e il ristorante a destra, scendendo una scalinata si raggiunge la strada Graziani e, tenendo la sinistra, dopo una decina di metri , si trova a destra una stradina che passa in mezzo alle abitazioni che porta alla località detta Villaggio. Seguiamo l’indicazione a destra per località Coliel, arrivati sulla strada asfaltata a sinistra dopo una decina di metri si imbocca la prima stradina che scende ripida sulla destra e, proseguendo, ci si trova ad attraversare il torrente, quindi si arriva in località Coalini:Località Coalini
Questo è un complesso di case dotate di lavatoio, da cui si gode una vista sulla vallata.Lavatoio
Seguendo la strada si arriva ad un altro borgo chiamato Omaner caratterizzato per la coltivazione di ciliegie quindi, dopo l’abitato, teniamo la sinistra e scendiamo sulla strada che ci porta alla provinciale in prossimità del ponte Val della Scala, qui giriamo tutto a sinistra e proseguiamo nella valle del torrente con le sue cascatelle. Quindi si inizia una salita nel bosco che seguiamo fino al primo bivio dove si gira a destra e, proseguendo fino alla fine del sentiero si sbuca su un prato che, attraversato ci porta sulla stradina asfaltata.Prato
Qui attraversiamo il sentiero tra i vigneti fino alla strada asfaltata, si prosegue a sinistra per arrivare sotto l’abitato detto Coltri:Vigneti
Coltri
Proseguendo si passa davanti alla chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonio da Padova quindi, dopo il monumento ai caduti di tutte le guerre, a destra ritroviamo il percorso già affrontato in partenza.- 883 metri
- 308 metri
- 8,3 km
C12 – Spiazzi/Monte Croce/Stringari
Un percorso tra corti rurali di montagna, vigneti e boschi. Escursione sul monte Croce. Vista sul Lago di Garda e sul Monte Baldo. Il percorso attraversa i territori di Spiazzi/Monte Croce/Stringari.
Da vedere
Il borgo Monte Croce, i boschi di castagni e le località rurali di montagna: Coliel, Stringari e Coltri. Un percorso tra corti rurali di montagna, vigneti e boschi. Escursione sul monte Croce. Vista sul Lago di Garda e sul Monte Baldo. Il percorso attraversa i territori di Spiazzi/Monte Croce/Stringari. Si parte dalla piazzetta Don Luigi Vezzola, imboccando la strada che sale in località Croce, il nucleo storico più antico di Spiazzi.Spiazzi
Nel primo medioevo c’è chi ritiene località Croce fosse un Monastero, verso la fine dell’ottocento il centro del paese di Spiazzi coincideva con questa località detta la piccola Parigi, poiché dotata di osteria (al Lampione) un alloggio, affittacamere, una scuola elementare privata e anche una stazione delle guardie di Finanza la cui caserma era posta nella corte. Vi abitavano circa cento persone, alcune officine con una ventina di lavoratori di oggetti religiosi in osso. La corte era originariamente chiusa con quattro porte di protezione, “Porta Viveri” — Porta Lupi o Viandanti — Porta Latrine e Porta Morti dove si usciva per raggiungere il Cimitero di Ferrara. Si esce dal nucleo seguendo le indicazioni per l’hotel Stella Alpina, giunti in prossimità del termine del sentiero, teniamo la sinistra, saliamo verso la pineta sbucando su di un prato dove raggiungiamo il crinale del Monte Croce, da cui godere del panorama sul paese di Spiazzi e il Monte Baldo.Monte Croce
Seguendo il sentiero sul crinale si prosegue verso nord fino al termine del prato e tenendo la sinistra si ritorna verso la contrada Croce quindi, a destra sulla strada asfaltata, troviamo il percorso verso località Villaggio. Seguendo l’indicazione Coliel giunti sulla strada teniamo la sinistra e proseguendo fino al successivo bivio, teniamo a destra fino al bivio che indica a sinistra Stringari, scendiamo nel bosco seguendo la stradina e iniziamo la salita seguendo le indicazioni transitando al lato del vigneto fino a sbucare in prossimità della località Coltri e seguendo la strada asfaltata passeremo davanti alla Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova per poi raggiungere il punto di partenza di Spiazzi.Località Coltri
Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova
- 993 metri
- 295 metri
- 8 Km
C13 – Traversata del Baldo
Nel cuore del monte Baldo: un grande percorso all’interno dell’ «Hortus Europae» tra viste mozzafiato sul lago di Garda, malghe, piante e animali selvatici, un piccolo viaggio in un grande territorio.
Da vedere
Malga Zocchi, Colonei di Caprino, Valfredda, Ime; chiesa di S. Eurosia, Beata Vergine del Carmelo, dell’Immacolata, lavatoio di Caiar.
Si parte dal cimitero di Caprino Veronese, si svolta a sinistra e alla rotonda a destra si imbocca la ciclabile a fianco del supermercato quindi, arrivati in via I Maggio, si prosegue fino all’incrocio quindi, si svolta a destra. Si prosegue costeggiando l’area sportiva quindi, fino al capitello e qui si svolta stretta a sinistra. All’incrocio con la provinciale si svolta a destra e poi a sinistra, direzione Caiar dopo qualche decina di metri, un’apertura nel muro fa scorgere un suggestivo lavatoio.
Lavatoio Cometti
Arrivati all’abitato di Caiar, si svolta a destra e passando la fontana rosa, si prosegue sul sentiero che porta alla località San Michele. Si sale fino alla frazione di Vilmezzano dove si trova la chiesa della Beata vergine del Carmelo, si prosegue in località Renzon e si raggiunge la località di Braga dove si trova la chiesa dell’immacolata e dove si ammira uno spettacolare panorama. Si attraversa l’abitato e si prosegue per qualche chilometro fino a località Pradonego quindi, attraversata la faggeta.
Pradonego e la faggeta
Si raggiunge malga Ime. Superata la malga si sale fino a giungere alla piana di malga Valfredda.Malga Ime
Malga Valfredda Crocetta
Si prosegue in piano seguendo la strada principale si arriva alla malga Colonei di Caprino.Malga Colonei di Caprino
Si prosegue su una strada pastorale fino alla panoramica Malga Colonei di Pesina per raggiungere attraversato un bosco di faggi malga Zocchi.Malga Zocchi
Si prosegue sulla strada pastorale fino a località Due Pozze.Località due Pozze
Dal parcheggio di due Pozze si scende per qualche chilometro fino all’incrocio con la strada provinciale lungo la strada per Prada, si gira a sinistra fino ad arrivare all’abitato di Lumini.Lumini
Qui si tiene la sinistra verso Caprino V.se e, dopo qualche chilometro, in località Peagne si svolta a destra in via Peagne di Sotto. La strada diventa un sentiero e giunti sull’asfalto si tiene la destra verso l’abitato di Rubiana.Rubiana
Arrivati alla chiesa di sant’Eurosia, si tiene la sinistra e ancora a sinistra per arrivare sulla strada provinciale. Giunti all’incrocio si prosegue a sinistra, si passa davanti a palazzo Carlotti quindi, proseguendo, fino al punto di partenza.- 1.377 m
- 1.138 m
- 34,2 km
C14 – Caprino/Ceredello
Nella piana di Caprino Veronese una visuale ampia dal Monte Baldo al Monte Moscal, il profilo dell’abitato di Pesina e il passare delle stagioni nelle coltivazioni tradizionali.
Da vedere
Inizio della dorsale del Monte Baldo, Monte Belpo, Monte Bandiera, Monte Lenzino, Monte Luppia, piana di Caprino Veronese. Passeggiata pianeggiante tranquilla, adatta a portatori di Handicap. Si parte dal parcheggio del cimitero di Caprino Veronese, da qui si imbocca il percorso ciclabile che costeggia il lato sud del recinto del cimitero Il percorso costeggia la chiesa romanica del Santo Sepolcro del secolo XIII, che attraversò una serie di vicissitudini ma che ora è abbastanza ben conservata. Originariamente era ospitato il ciclo scultoreo del “Compianto sul Cristo morto”, opera importante ora esposta nel museo di Palazzo Carlotti a Caprino.Vista dalla ciclabile di Ceredello
La pista ciclabile porta a Ceredello: una piccola borgata, un tempo autonoma e oggi frazione del Comune di Caprino Veronese. La sua presenza è attestata almeno dalla metà del secolo XII, quando sul finire del secolo iniziano ad essere anche documentate le considerevoli proprietà che in luogo aveva il Capitolo della cattedrale di Verona. Dal percorso si ha un’ampia visione della piana di Caprino Veronese che delimita a sud la dorsale del Monte Baldo, visibile a nord. Il Monte Belpo.Parco Giochi Ceredello
Il percorso arriva fino al parco giochi di Ceredello e da qui si torna indietro per raggiungere il punto di partenza.- 252 m
- 25 m
- 3,5 km
C15 – Ceredello/Bran
Nella piana di Caprino Veronese una visuale ampia dal Monte Baldo al Monte Moscal, il profilo dell’abitato di Pesina e il passare delle stagioni nelle coltivazioni tradizionali.
Da vedere
Inizio della dorsale del Monte Baldo, Monte Belpo, Monte Bandiera, Monte Lenzino, Monte Luppia, piana di Caprino Veronese.
Si parte dal parcheggio del Parco giochi di Ceredello. Ceredello è una piccola borgata, un tempo autonoma e oggi frazione del Comune di Caprino Veronese. La sua presenza è attestata almeno dalla metà del secolo XII, quando sul finire del secolo iniziano ad essere anche documentate le considerevoli proprietà che in luogo aveva il Capitolo della cattedrale di Verona. Si svolta alla prima a destra e quindi all’incrocio ancora a destra, sul percorso ciclo pedonale. Dal qui si ha un’ampia visione della piana di Caprino Veronese che delimita a sud la dorsale del Monte Baldo, visibile a nord. Il Monte Belpo.
Parco giochi di Ceredello
Si percorre la ciclabile che attraversa il territorio agricolo della piana di Caprino, con coltivazioni di frutteti, viti e pascoli. Sulla destra, durante il corso del cammino, una vista suggestiva sul monte e sulla pianura mettono quiete e senso di pace, essendo immersi nella natura. Subito dopo, a rinforzare queste sensazioni, si trova un albero vicino ad un ruscello con tanto di sassi che sembrano fare da diga al ruscello stesso.Vista dalla ciclabile
Superati questi due punti ci si trova vicino alla zona industriale del Bran, dove ci si può riposare sedendosi su delle panchine in legno.Area picnic
A destra si scorgono i monti Bandiera, Lenzino e Luppia che si affacciano sul Lago di Garda. La piana offre un paesaggio agricolo dove prevale la coltivazione della vite, in particolare per la produzione del vino Bardolino. Al termine del sentiero si svolta a sinistra e si segue la strada principale che aggira Corte Bran. Edificata intorno al ‘400, rappresentata sugli arazzi visibili ai Musei Vaticani, Corte Bran costituiva anch’essa proprietà della Curia di Verona. Si tiene la sinistra e si imbocca la pista ciclabile che corre a fianco di un terreno boschivo, fino ad arrivare al Parco Giochi di Ceredello, e si ritorna al punto di partenza.Vista ciclabile
- 248 m
- 18 m
- 3 km